Equinozio di autunno: è l’ora della semina!

L’Equinozio di autunno segna l’inizio della metà oscura dell’anno: quando le ore di buio superano le ore di luce.

Che cosa rappresenta l’equinozio d’autunno?

L’equinozio d’autunno segna il primo giorno della stagione autunnale, quella che dà inizio al lavoro interiore, simboleggiato dalla discesa nel labirinto.

Il termine “Equinozio” deriva dal latino “aequusche significa “uguale” e nox che significa “notte“. Questo perché sia all’inizio della Primavera sia dell’Autunno la durata del giorno e della notte è quasi identica: in questi giorni il sole sorgerà quasi perfettamente a est e tramonterà quasi perfettamente a ovest.

Perché l’equinozio d’autunno quest’anno è il 23 settembre?

L’equinozio d’autunno generalmente cade tra il 21 e il 24 settembre, quasi sempre nei giorni del 22 o del 23.

La spiegazione sta nella differenza che intercorre tra il nostro calendario e il tempo effettivo che la Terra compie a fare un giro intorno al Sole.

Quest’anno questo fenomeno astronomico arriverà
Sabato 23 settembre alle ore 8:49. 

Il ciclo produttivo della natura – ormai – si è concluso: le foglie cominciano ad ingiallire.

Ora ci troviamo in un tempo di equilibrio, la notte e il giorno sono ugualmente suddivisi, ma la luce sta iniziando a diminuire a favore dell’oscurità.

L’equinozio d’autunno segna dunque l’inizio della discesa nel mondo sotterraneo, simbolo del declino della natura… in vista dell’arrivo dell’inverno.

Equinozio d'autunno

Equinozio: tra miti, tradizioni e archetipi femminili

I miti, da sempre hanno aiutato l’uomo a dare volto ai movimenti dell’animo, che altrimenti sarebbero difficili da fermare e comprendere.

In diverse tradizioni, la capacità generatrice è stata affidata ad un archetipo femminile, Inanna per i sumeri e Demetra per i greci, che promuovono una discesa negli inferi per incontrare la divinità oscura che minaccia la fecondità della Terra.

Ade: il signore dell’Autunno

L’archetipo di Ade, a cui i greci affidano la sovranità del mondo sotterraneo, è il signore dell’autunno che tutti incontriamo ogni anno in modo consapevole o meno.

Il confronto con la morte, è un tema insito in questa stagione: la natura, infatti, è esausta per aver dato tutti i suoi frutti in estate e ora è pronta per lasciarsi andare.

Gli alberi si spogliano delle loro consuete vesti, tutto si riduce all’essenziale: ora è tempo, per il superfluo, di morire.

Solo così può trasformarsi per poi poter rinascere a primavera.

L’autunno rappresenta  il passaggio di questa spoliazione, che porta con se anche piccole morti.

Il rapimento di Persefone ad opera di Ade, racchiude tutta la simbologia degli equinozi
e questa alternanza di morte e rinascita.

Euinozio d'Autunno

Persefone e i sei chicchi di melograno

Persèfone, chiamata anche Kòre, Kora o Core – che in greco vuol dire “giovane donna” – è uno dei nomi più noti della mitologia e in particolare dei Misteri Eleusini.

In latino, il suo nome è tradotto con Prosèrpina.
A lei si deve l’alternanza delle stagioni.

Ma andiamo con ordine.

Persefone era la figlia di Demetra (Cerere per i romani) e Zeus (Giove).
Ade (Pluone) in una delle sue visite sulla terra, la vide e se ne innamorò, talmente tanto da ordire un rapimento e volerla con sé nel suo mondo sotterraneo.

Qui Persefone si rifiutò di mangiare qualsiasi cosa, eccetto sei chicchi di melograno, che l’astuto Ade le offrì come tranello: infatti, le Leggi dell’Olimpo imponevano che, una volta varcata la soglia dell’Ade e consumati i frutti di quel luogo, non si potesse più tornare indietro.

Ma, a dirla tutta… Persefone avrebbe comunque mangiato i sei chicchi in modo consapevole: ella, infatti, ormai era perdutamente innamorata di Ade.

Demetra e l’inverno interminabile

Qui entra in gioco la madre di Persefone, Demetra.

Ella non si rassegnava al rapimento della figlia, anzi: e così, in quanto dea dell’agricoltura, delle messi e della fertilità, scatenò la sua vendetta.

Manifestò tutta la sua immensa tristezza, causando un inverno interminabile
e la sterilità dei campi che, tutto ad un tratto… gelarono.

L’intervento di Zeus

Servì l’intervento di Zeus per trovare il giusto patteggiamento.

Allora fu deciso che, visto che Persefone aveva mangiato solo sei chicchi del melograno, ella avrebbe vissuto nell’oltretomba con il marito tanti mesi quanto erano i chicchi.

Il resto dell’anno, invece, l’avrebbe trascorso con la madre.

Trovato l’accordo ritornò finalmente la pace: da qui nacque l’alternanza delle stagioni e dei suoi caratteri.

L’alternanza tra il semestre luminoso – in cui la Terra offre i suoi frutti – e quello oscuro, di letargo invernale, a cui si legano anche i cicli della vita attraverso la danza della morte e rinascita.

Come si festeggia l’equinozio d’autunno?

L’Equinozio di autunno, come tutti i passaggi della natura, è stato motivo di osservazione e celebrazione in tutte le culture. Per i Celti era Alban Elfed e nel mito non vi è una dea ma un dio, Mabon (“Grande Figlio” o “Figlio della Madre” ), che viene rinchiuso dalla madre stessa in una torre, finché re Artù non verrà a liberarlo .

Equinozio d'autunno

Il mito celtico di Mabon: la controparte maschile di Persefone

In questo caso il mito ci parla di un dio (Sole) che trattiene la propria essenza vitale, il seme del nuovo raccolto, nella Madre Terra, in una sorta di “incubazione”.

L’essenza vitale di Sole non è altro che una promessa di rinascita, che si avvererà quando la sua luce verrà riportata nel mondo.

In questo caso, Mabon rappresenta la controparte maschile di Persefone
ed è il principio maschile fertilizzante.

Mabon è il Dio del Raccolto, l’Uomo Verde, che viene visto come il ciclo della natura nel regno dei boschi.

La terra dunque racchiude, custodisce e protegge i semi del dio nascosto in essa, affinché la vita possa continuare il suo percorso ed essere sempre più abbondante.

L’Equinozio di autunno rappresenta una festa iniziatica,
rivolta alla ricerca di un nuovo livello di consapevolezza.

Equinozio d'autunno
In questo momento è tempo di volgere nuovamente la vista al nostro interno, in un processo di introversione, che nel calendario dell’anima ci porta ad intraprendere un importante viaggio dentro noi stessi.

La stagione della trasformazione spirituale

È la stagione propizia ai misteri della trasformazione spirituale, che simbolicamente può essere accostata alla fermentazione dell’uva, un altro importante simbolo di questo momento: uva che, contenuta all’interno delle botti, all’oscuro dalla luce darà poi luogo al vino.

La durata identica di giorno e notte ci indica anche che…

Ora è tempo di equilibrio delle forze, ed è il momento perfetto per formulare i nostri intenti,
i nostri progetti e tutto ciò che di materiale ed immateriale
vorremmo far entrare nella nostra vita.

Come i semi del grano, i nostri propositi devono essere ora seminati, per discendere nelle profondità della terra, dove verranno custoditi all’interno di… noi stessi.

Attraversando tutte le fasi, proprio come in natura, essi potranno manifestarsi e dare frutto…

… Oppure, potranno essere riassorbiti dalla madre, se non avranno sufficiente forza!


Una tappa del calendario da celebrare insieme


FESTA DELLA SEMINA
23 Settembre a Rimini
dalle 20:00 alle 23:00 


Giunta alla sua dodicesima edizione eccoci puntuali con la nostra Festa della Semina, Il sole entra nel segno della Bilancia, rappresentata dalla lettera ל lamed, che porta con se il significato di insegnamento e intenzione. Il nostro evento possiamo riassumerlo infatti come un intento di ritrovarci tutti, amici vecchi e nuovi, dopo la pausa estiva per condividere in modo conviviale, l’inizio della nuova stagione. Astronomicamente è l’Equinozio di Autunno il giorno che si trova a metà dei due solstizi, una festa iniziatica rivolta alla semina interiore nel tempo di equilibrio delle forze.

PROGRAMMA

Ritrovo ore 19:45 per abbracci e baci
Apericena e condivisione di nuovi progetti 

Spiegazione cabalistica dei messaggi astrologici contenuti nel cielo di questo autunno 2023
Meditazione preparatoria con accompagnamento musicale dal vivo e al termine…

L’atteso rito del Navagraha Puja:

“Graha” in astrologia vedica significa pianeta e “Nava” invece significa nove. Questo rituale (puja significa offerta) è dedicato ai nove pianeti dell’astrologia vedica e alle loro energie che con le loro vibrazioni influenzano il mondo umano. Queste vibrazioni opportunamente richiamate attraverso l’uso del mantra sono una grande risorsa per il nostro cammino, durante il rito scoprirai quale pianeta ti sarà più utile quest’anno.


INGRESSO SU PRENOTAZIONE WHATSAPP 392 2313470


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